Cos'è
LE ORIGINI DEL TERRITORIO
Le brughiere delle Groane costituivano un terreno di caccia particolarmente interessante per la nobiltà milanese. Alla fine del ‘400, quando a Milano dominavano gli Sforza, Cesate faceva parte del contado di Desio e le sue terre furono percorse da battute e da spedizioni venatorie.
Nel 1900 ebbe inizio la prima attività industriale locale con il cotonificio Poss dei conti Poss di Verbania, destinata a cambiare in modo radicale la condizione economica e sociale del paese.
Anche negli ultimissimi decenni le Amministrazioni che si sono succedute hanno scelto una gestione del territorio attenta agli aspetti ambientali e sociali della comunità tramite un uso accorto del territorio e dei servizi forniti (premiato come comune ‘Riciclone´ e per l´attenzione e l´utilizzo della pratiche legate alla bioarchitettura).
LE ORIGINI DEL NOME
In “Cesate: abitanti, storia e arte, territorio – dall´invasione gallica ad oggi”, volume edito dall´Amministrazione comunale nel 1980, a cura di A. Deiana, S. Ettorre, Y. Panin, si legge: “il nome del paese compare, per la prima volta, in un´iscrizione funeraria su un antico sarcofago in pietra, tutt´ora conservato in Cesate” presso la sede storica della biblioteca civica, sita in via Piave al n. 5. L´iscrizione risalirebbe all´età carolingia (secc. VIII-IX): Hoc. Est. Sepvl. Illorum. De. Cixate, che significa questo è il sepolcro dei nobili di Cesate.
Il nome del paese compare anche più tardi, alla fine del secolo XIV, in un altro manoscritto, il Notizia cleri mediolanensis de anno 1398, quantunque scritto in modo diverso: Cixate, Cizate, Cyzate, Cyxate.
Talvolta però il suffisso ate è inteso come una forma addolcita e attenuata di un suffisso di origine gallica, nel qual caso si dovrebbe pensare a Cesate come ad un insediamento di origine gallica, poi romanizzato.
LE ORIGINI DELLO STEMMA
La figura delle due zampe di aquila è stata tratta dallo stemma della famiglia de Cixate. Quanto all´aspetto naturalistico, l´inserimento nello stemma della figura dell´albero indica quale sia la natura più vera del territorio comunale, che comprende boschi, brughiere e campi di cereali.